CAMPANILE DI VALMONTANAIA
Testo "PaMa" - Web/Foto "PaMa"

Monti:
Dolomiti Friulane
Partenza:
Rif. Pordenone 1163 m slm
Carta Tabacco:
21
Arrivo:
Cima Campanile Valmontanaia - 2173 m
Sentieri:
Via Alpinistica
Dislivello max:
1010 m (dal Rif. Pordenone)
Difficoltà
Alta
Note percorrenza:
1h 20m avvicinamento
1h 30m arrampicata Via "normale"
Von Glanvell-Von Saar (V D 290 m 9L)
Periodo:
18 ottobre 2009

Partecipanti:
Paolo e Luca Vuerich + Laura e Leila


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Antonio Berti lo definisce «strano, mostruoso e imponente». Una creatura attorno alla quale «le crode si levano nude, a corona, più alte, quasi a difendere la cosa meravigliosa. Sopra un fusto quadrangolare, che si slancia nell'aria per 200 e più metri, un ballatoio; sopra il ballatoio una cuspide, alta ed aguzza. Sotto il ballatoio le pareti ovest ed est precipitano più che verticali; la parete sud cade ripidissima, ma presenta qua e là qualche tratto scabro, qualche ruga, qualche prominenza, e per essi si sale; la parete nord precipita con due salti, strapiombando, e per essa... si scende. E anche... si sale.
Da tutti i versanti, sopra il fusto sottile e diritto, il ballatoio strapiomba. È “il monte più illogico” di Compton, “il Santuario delle Alpi Clautane” di Hübel, “la pietrificazione dell'urlo di un dannato” di Cozzi, “il mostro roccioso” di Bleier, “il campanile più bello del mondo” di Casara».
È il Campanile di Val Montanaia, l'obelisco dei Monfalconi, quotato 2173 metri. Fu salito per la prima volta il 17 settembre 1902, per le pareti sud e ovest, da Victor Wolf von Glanvell e Karl Günther von Saar: la cordata, risolse il problema dopo il tentativo di Napoleone Cozzi e Alberto Zanutti che, il 7 settembre, si erano fermati pochi metri sotto il ballatoio.
Quattro anni più tardi, precisamente il 28 luglio 1906, si cimentò con le rocce del Campanile di Val Montanaia il grande Tita Piaz. Il “Diavolo delle Dolomiti”, che quel giorno era in compagnia di F. Barth, F. Sladek, H. Pfleumer e B. Trier, volle però “distinguersi” dai suoi precedessori. Una volta giunto in vetta, lui che aveva già compiuto la “rivoluzionaria” traversata aerea dal Campanile di Misurina alla Guglia De Amicis, scese per la via di salita fino al ballatoio, lo percorse verso nord e si calò lungo la strapiombante parete settentrionale, compiendo «la più lunga discesa a corda doppia completamente nel vuoto (37 m) osata fino allora nelle Alpi»

Dopo questa premessa, è forse più facile capire il mio entusiasmo nel descrivere tale esperienza.
E' domenica 18 ottobre e guarda caso il santo del giorno è San Luca ........ e proprio grazie al carissimo Luca Vuerich si realizza un altro mio grande desiderio........salire sul Campanile di Valmontanaia.



Partiamo con molta tranquillità (ore 8:45 ritrovo a Spilimbergo) e giunti al parcheggio del Rif. Pordenone ci dirigiamo in direzione del Campanile.

Luca ed io, accelleriamo leggermente il ritmo restando d'accordo di incontrarci con Laura e Leila, al ritorno presso il Biv. Perugini.




















Bellissimo il fatto che mentre si sale, piano piano si dischiude allo sguardo l’inconfondibile "scultura"
























Mentre risaliamo il sentiero, avvistiamo in parete (3° tiro) 2 cordate, facilmente individuabili grazie alla giacca blu di un alpinista.
































Giungiamo ai piedi del Campanile verso le 11:30, io sono particolarmente stanco, sia per lo scarso allenamento che per il fastidioso raffreddore che mi tormenta da un pò di giorni.




La pausa per vestirci e rifocillarci con l'ottimo the di Luca, insieme alla voglia di arrampicare, mi fanno comunque passare quasi completamente la stanchezza dell'avvicinamento.


Risaliamo lo zoccolo della parete sud fino all'attacco della via, facilmente riconoscibile data la presenza di una fettuccia.
Il tempo di "legarci" e di scambiarci l'ennesime battute spiritose e finalmente si parte....cioè per meglio dire, parte Luca che in pochi minuti è già fuori dalla mia vista ....osservarlo arrampicare è un vero piacere .....





il primo tiro (IV) sale un camino, al termine del quale, dopo 25 m, si trova la sosta sulla sinistra. Semplice ma entusiasmante da subito

(1°-Salire per le rocce a destra della fessura camino uscendone a sinistra per sostare su comodo terrazzino (anello cementato). 25 m; III+, 1 passo IV-)




Il tratto successivo si procede, prima percorrendo qualche facile metro verso sinistra, poi attaccando un breve strapiombetto, ben appigliato (IV).




(2°-traversare per pochi metri a sinistra per attaccare un breve strapiombetto (IV, chiodo) e proseguire per parete articolata (1 chiodo) fino alla base di un camino aperto (sosta su anello cementato). 35 m; III, 1 passo di IV)













Il terzo tiro parte con un camino, poi ci si sposta a dx su di una cengia.





(3°-salire lungo il camino per 10 metri (1 chiodo, ma si incontra anche una sosta a spit) uscendone a destra lungo una cornice che va percorsa in traversata fin quasi allo spigolo est (sosta su anello cementato, poco più in alto).45 m; IV, III, II)















Grazie a Luca (che arrampica da "primo"), posso gustarmi completamente la gioia di salire il Campanile, in totale tranquillità, ammirando sia la verticalità della via che il panorama fantastico circostante.























































A questo punto si procede lungo un "facile" traverso fino alla base della famosa fessura Cozzi

(4°-Seguire ora, verso sinistra, la facile quinta a gradoni che porta al pulpito Cozzi, sotto l'evidente "fessura Cozzi" (sosta su anello cementato). 30 m; I, II)







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